sabato 16 maggio 2009

Ritorno

Ho lasciato cadere con noncuranza i vestiti sul pavimento pulito, sono entrato in una spaziosa cabina doccia di vetro dalla cristallina trasparenza e ho dolcemente ruotato il preciso miscelatore termostatico cromato e sfavillante. Mentre l'acqua mi scorreva addosso tiepidamente, estasiato osservavo intorno a me uno scenario maestoso: non solo il panorama di là dalla finestra, ma dentro, illuminata dalla luce del tramonto, l'ampia stanza con preziose piastrelle in ogni dove, il lavandino lindo di graziosa foggia sovrastato dall' enooorme specchio senza macchia e lì nell'angolo, troneggiante, il candido vaso da cesso, affiancato dal fedele alfiere bidet! Una visione celestiale, doveva essere il giardino dell'eden tanto era bello e lucente!

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