Detto questo, sono riusciti a stupirmi un'altra volta. Ecco cosa ho scoperto:
Con l'avvento dell'euro, la circolare n. 106/E del 21 dicembre 2001 ha stabilito che l'arrotondamento da eseguire sul modello F23 dell'imposta di registro è all'unità di euro: per difetto se i centesimi sono inferiori a 50, per eccesso se uguali o superiori a 50.Fin qui può andare, anche se non se ne capisce il motivo; ora però viene l'assurdo che solo le loro menti contorte potevano inventarsi:
Si fa presente che qualora l'importo da versare contenga più di due cifre decimali occorre prima esprimerlo al centesimo di euro e poi procedere all'arrotondamento all'unità.Quindi, in un foglio di calcolo, per l'arrotondamento non
Ad esempio: se l'importo da versare è pari a 77,4999 euro, è necessario prima arrotondare al centesimo di euro ( = 77,50 ) e poi ricondurlo ad unità indicando nel modello F23 il valore di 78 euro.
Come al solito in tali casi non si capisce se il motivo sia la pura e semplice stupidità di chi si inventa i regolamenti, o se sia il machiavellismo, dato che in questo modo tutti i numeri con parte decimale maggiore o uguale di 0,495 vengono approssimati per eccesso, aumentando mediamente l'imposta di cinque millesimi di euro, propendo comunque per l'idiozia da burocrate professionista che si inventa modi per fare confusione.
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