Monte Pizzocco |
giovedì 18 dicembre 2014
sabato 13 dicembre 2014
domenica 7 dicembre 2014
Le ciclabili ...e poi ti dicono
Si sa che sono tempi duri... mancano i soldi, non ci sono i fondi, eccetera, eccetera. Ma alla fine, nell' Anno Domini 2014 dicono che si sia conclusa la ciclabile del ponte di Bribano. Magari alcuni si sono già dimenticati che alcuni mesi fa, per settimane di lavori, a ciclisti e pedoni fu vietato attraversare il Cordevole se non a nuoto.
Sparuti ciclisti invece hanno la memoria lunga, volenti o nolenti, e si ricordano che or sono parecchi lustri addietro, "geniali" progettisti posero "arredamento urbano" sotto forma di panchine di traverso sul vecchio ponte della chiusa di Busche trasformato in ciclabile; con risultati deleteri.
Ahi noi! Ci risiamo. Ecco la situazione in data odierna sulla nuovissima modernissima ciclabile, a cui gli ultimi ritocchi, evidentemente pensati dalle stesse menti geniali, sono stati incementati da poche ore.
Si dice appunto che il denaro non c'è e dobbiamo accontentarci di quel che viene: un lampione ogni venti metri; non oso immaginare cosa sia costato installarli e quanto costerà la manutenzione, speriamo che le stesse risorse vengano impegnate anche per mantere bene la pavimentazione, ma abbiamo valide ragioni per dubitarne. Per non farsi mancare nulla c'è anche una staccionata di legno, e non è l'unica, sto ancora pensando se si vogliano portare al pascolo i cavalli sull'erba o se sia lì per proteggere il palo dell'ENEL, magari qualche pedone sbadato potrebbe abbatterlo appoggiandocisi.
Ma lì al centro campeggia l'opera d'arte, il supremo ostacolo omicida, il palo d'acciaio: Sì, proprio all'altezza delle pudenda degli sventurati che magari non si aspettano tanta solidità sul proprio passaggio, e per maggior perfidia di quel color grigio antracite che si confonde perfettamente con l'asfalto. Prima mi metti le staccionate qua e là per proteggermi dallo sviare sull'erba e poi mi metti... un palo di ferro grigio scuro incementato nell'asfalto sul percorso.
Facciamo finta che le cervellotiche leggi italiane non permettessero di dare un accesso alla ciclabile che non comprendesse un'inversione di marcia con raggio di curvatura di trenta centimetri, fingiamo anche che non ci fosse proprio un altro posto per mettere il tombino, ma come si fa a non notare che i paletti accanto alle strade dopo eonica evoluzione sono diventati di plastica, si rompono in caso d'urto (e spesso pare che per gli spazzaneve sia un gioco dei birilli) da tempo immemore sono bianchi e neri per essere ben visibili, e da quando sono stati inventati vengono anche aggiunti dei catarifrangenti; il palo di sterminio dei ciclisti invece no, deve essere rigorosamente austero e doloroso. E' necessario, così lo ha voluto il progettista provetto. Potremmo modestamente osservare che lì dietro, a pochi metri, un paio di cartelli rotondi rossi con striscia bianca, presumibilmente noti ai guidatori, sono sufficienti a impedire alle auto di infilarsi in senso contrario, ma sulla ciclabile no, lì ci vuole il pugno di ferro, ma un pugno è troppo poco, mettiamoci un palo!
E rieccoci alla questione del fondo, probabilmente avevano finito l'asfalto o gli operai erano troppo intenti a respingere i ciclisti a colpi di palette e bandierine per pensare a livellare il cemento, non ci è dato saperlo, quel che sappiamo invece è che quando si passa su questa moderna ciclabile del terzo millennio la nostra voce in falsetto anziché recitare sopra la panca la capra campa diventerà sopra la sella il ciclista crepa... e io ti maledico un'altra volta!
Speravamo che potesse bastare, e invece no. Siccome secondo l'ottica del progettista il veicolo a motore è l'eletto, mentre pedoni e ciclisti devono essere relegati a paria, abbiamo un tipico esempio di come la ciclabile venga considerata una specie di retrobottega. Non ci sono barriere che impediscano allo sporco della strada di invadere il percorso ciclabile anzi, ciò viene favorito ponendo le canaline di scolo dalla parte opposta, il guard rail è liscio e finito dal lato vetture e tutta una paleria e viteria dal lato cicli, sempre per la sicurezza del ciclista, sempre lo stesso coccolato ciclista (o pedone) per il quale sono state amorevolmente predisposte staccionate di legno per impedirgli di finire nell'erba!
Arriviamo in fine alla curva di Bribano, arricchita da una ringhiera atta a fermare carri armati alta e schietta come una siepe del Carducci, bella fitta fitta che non ci si veda niente attraverso. La sicurezza innanzitutto, non si potrà scavalcarla nemmeno a volerlo, per la curva cieca e il camion parcheggiato dietro... beh aspettiamo di essere invasi dalla Danimarca, lì le ciclabili le usano per andarci in bici.
Non potremo certo aspettarci che dall'oggi al domani l'Italia diventi un paese con piste ciclabili ragionevoli, ma di tutte le cose qui analizzate almeno una: togliere quei maledetti pali omicidi!
Naturalmente poi ti dicono... ma perché andate in bici sulla strada invece di usare la ciclabile? ...e io vi maledico tutti!
Sparuti ciclisti invece hanno la memoria lunga, volenti o nolenti, e si ricordano che or sono parecchi lustri addietro, "geniali" progettisti posero "arredamento urbano" sotto forma di panchine di traverso sul vecchio ponte della chiusa di Busche trasformato in ciclabile; con risultati deleteri.
Ahi noi! Ci risiamo. Ecco la situazione in data odierna sulla nuovissima modernissima ciclabile, a cui gli ultimi ritocchi, evidentemente pensati dalle stesse menti geniali, sono stati incementati da poche ore.
Ciclabile con palo per torturare e uccidere. |
Si dice appunto che il denaro non c'è e dobbiamo accontentarci di quel che viene: un lampione ogni venti metri; non oso immaginare cosa sia costato installarli e quanto costerà la manutenzione, speriamo che le stesse risorse vengano impegnate anche per mantere bene la pavimentazione, ma abbiamo valide ragioni per dubitarne. Per non farsi mancare nulla c'è anche una staccionata di legno, e non è l'unica, sto ancora pensando se si vogliano portare al pascolo i cavalli sull'erba o se sia lì per proteggere il palo dell'ENEL, magari qualche pedone sbadato potrebbe abbatterlo appoggiandocisi.
Ma lì al centro campeggia l'opera d'arte, il supremo ostacolo omicida, il palo d'acciaio: Sì, proprio all'altezza delle pudenda degli sventurati che magari non si aspettano tanta solidità sul proprio passaggio, e per maggior perfidia di quel color grigio antracite che si confonde perfettamente con l'asfalto. Prima mi metti le staccionate qua e là per proteggermi dallo sviare sull'erba e poi mi metti... un palo di ferro grigio scuro incementato nell'asfalto sul percorso.
Pista ciclabile con ostacoli |
Facciamo finta che le cervellotiche leggi italiane non permettessero di dare un accesso alla ciclabile che non comprendesse un'inversione di marcia con raggio di curvatura di trenta centimetri, fingiamo anche che non ci fosse proprio un altro posto per mettere il tombino, ma come si fa a non notare che i paletti accanto alle strade dopo eonica evoluzione sono diventati di plastica, si rompono in caso d'urto (e spesso pare che per gli spazzaneve sia un gioco dei birilli) da tempo immemore sono bianchi e neri per essere ben visibili, e da quando sono stati inventati vengono anche aggiunti dei catarifrangenti; il palo di sterminio dei ciclisti invece no, deve essere rigorosamente austero e doloroso. E' necessario, così lo ha voluto il progettista provetto. Potremmo modestamente osservare che lì dietro, a pochi metri, un paio di cartelli rotondi rossi con striscia bianca, presumibilmente noti ai guidatori, sono sufficienti a impedire alle auto di infilarsi in senso contrario, ma sulla ciclabile no, lì ci vuole il pugno di ferro, ma un pugno è troppo poco, mettiamoci un palo!
Pista ciclabile con pavimentazione scadente |
Defective by design |
In-sicurezza beffarda |
Defective by design |
Arriviamo in fine alla curva di Bribano, arricchita da una ringhiera atta a fermare carri armati alta e schietta come una siepe del Carducci, bella fitta fitta che non ci si veda niente attraverso. La sicurezza innanzitutto, non si potrà scavalcarla nemmeno a volerlo, per la curva cieca e il camion parcheggiato dietro... beh aspettiamo di essere invasi dalla Danimarca, lì le ciclabili le usano per andarci in bici.
Non potremo certo aspettarci che dall'oggi al domani l'Italia diventi un paese con piste ciclabili ragionevoli, ma di tutte le cose qui analizzate almeno una: togliere quei maledetti pali omicidi!
Naturalmente poi ti dicono... ma perché andate in bici sulla strada invece di usare la ciclabile? ...e io vi maledico tutti!
giovedì 27 novembre 2014
martedì 25 novembre 2014
User interfaces
Android 5 shows the actual state of "intuitive" user interfaces.
There is no way to know if a switch is on or off, unless you already know, or experiment by trial and error. Was there something wrong with the old check button?
That concept applies to anything else in the interface and in the apps.
It's easy, unless you want to know what it does.
Android 5 style switch. |
There is no way to know if a switch is on or off, unless you already know, or experiment by trial and error. Was there something wrong with the old check button?
Check button. |
That concept applies to anything else in the interface and in the apps.
It's easy, unless you want to know what it does.
lunedì 24 novembre 2014
Inversione termica
Una giornata un po' strana, praticamente da stamattina le massime temperature della regione sono sulle cime prealpine.
mercoledì 19 novembre 2014
domenica 9 novembre 2014
mercoledì 29 ottobre 2014
Tón-Tòm
mercoledì 15 ottobre 2014
domenica 12 ottobre 2014
domenica 21 settembre 2014
Autunno
L'autunno è di nuovo alle porte, stufa pulita, camino anche, fuoco che va.
Questa volta niente problemi, il tubo non ha vernice.
Questa volta niente problemi, il tubo non ha vernice.
giovedì 18 settembre 2014
domenica 3 agosto 2014
Dopo un anno, ad Auronzo
giovedì 31 luglio 2014
Tutto rotto
sabato 26 luglio 2014
lunedì 7 luglio 2014
Dolomiti Skyrun
Dolomiti Skyrun, ovvero l'alta via numero uno delle Dolomiti percorsa in breve tempo. La frazione notturna della gara, come si può vedere dalla foto che ho scattato con il cellulare, è passata attraverso uno splendido paesaggio montano, purché si abbia una certa immaginazione.
Se uno si chiede come mai i concorrenti si perdessero, questo è un esempio di "freccia" direzionale. Ammesso che ci fosse dove serviva, lascio a voi capire quale direzione avreste dovuto seguire!
Comunque ci siamo anche divertiti, bastava non prenderla sul serio!
Dolomiti Skyrun 2014, foto scattata nei pressi del Lago di Limo. |
Se uno si chiede come mai i concorrenti si perdessero, questo è un esempio di "freccia" direzionale. Ammesso che ci fosse dove serviva, lascio a voi capire quale direzione avreste dovuto seguire!
Dolomiti Skyrun 2014, freccia (freccia?!) di svolta a destra... ovviamente. |
Souvenir della Dolomiti Skyrun 2014 |
martedì 24 giugno 2014
lunedì 23 giugno 2014
Pulizia pannelli fotovoltaici
lunedì 9 giugno 2014
sabato 17 maggio 2014
venerdì 16 maggio 2014
lunedì 28 aprile 2014
sabato 26 aprile 2014
I tappi
I tappi dei lavelli da cucina sono ben fatti, funzionano a dovere. I tappi dei sanitari dei bagni sono stati progettati da dei rincoglioniti, ma peggio non c'è alcuna scelta, se chiedi i tappi di gomma di una volta, ti guardano storto, gli stai chiedendo un prodotto che non si trova più. E non solo, gente a spiegarmi che questi vanno benissimo. Che non funzionassero si sapeva già decenni fa, quando li trovavi solo nelle case più ricche, adesso sono ovunque... con quel insulso meccanismo a bacchette che non ha mai né aperto né chiuso decentemente mai, sicuramente fin dal primo prototipo. Sono semplicemente contro le leggi della meccanica, dell'idraulica della manutenzione, della fisica, dell'universo intero. Eppure sono andati in produzione, eppure la gente li ha voluti, eppure imperversano, eppure non esiste più altro sul mercato. Demenza industriale totale globale allo stato puro. Dopo ci aggiungi anche quelle pilette della doccia impossibili da pulire, e credi di aver fatto il pieno... ma sai che ancora non è finita, perché Bill Gates sta riprogettando i cessi. Quella sarà la fine. Non si sa quando arriverà l'apocalisse, ma sicuramente passerà per la camera da bagno.
martedì 15 aprile 2014
domenica 6 aprile 2014
mercoledì 2 aprile 2014
Legna 2014
Anche per quest'anno la legna è accatastata pronta per taglio e spacco. Il clima è fastidioso: caldo e foschia. La neve sulle montagne si sta sciogliendo in fretta, troppo.
martedì 25 marzo 2014
mercoledì 19 marzo 2014
La [meta]arte
Manifesto della [meta]arte
La [meta]arte abbraccia la progettazione industriale e l'artigianato, e considera la manutenzione un suo valore fondante, espressione di partecipazione al gesto creativo degli inventori. La [meta]arte è ribellione nei confronti della streetart, che invece sminuisce l'oggetto a mero sfondo per conati di egocentrismo.
"meta-arte" in quanto l'arte è spesso nascosta nella funzione o in aspetti non visibili a prima vista (e nemmeno alla seconda), e il meta-autore quasi sempre ignoto.
"[meta]arte" o meta-meta-arte in quanto il [meta]artista o meta-meta-artista nella manutenzione ottiene l'eccellenza quando la sua opera sembra invisibile e gli attributi progettuali dell'oggetto vengono riportati allo smalto originale o migliorati.
La [meta]arte abbraccia la progettazione industriale e l'artigianato, e considera la manutenzione un suo valore fondante, espressione di partecipazione al gesto creativo degli inventori. La [meta]arte è ribellione nei confronti della streetart, che invece sminuisce l'oggetto a mero sfondo per conati di egocentrismo.
"meta-arte" in quanto l'arte è spesso nascosta nella funzione o in aspetti non visibili a prima vista (e nemmeno alla seconda), e il meta-autore quasi sempre ignoto.
"[meta]arte" o meta-meta-arte in quanto il [meta]artista o meta-meta-artista nella manutenzione ottiene l'eccellenza quando la sua opera sembra invisibile e gli attributi progettuali dell'oggetto vengono riportati allo smalto originale o migliorati.
RAL3000 su idrante antincendio |
mercoledì 5 marzo 2014
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